Mi sorprende, infine, constatare che le tecniche delle quote e della discriminazione positiva, ampiamente utilizzate dal Parlamento per far valere in particolare i diritti degli stranieri nell’Unione europea o per garantire la presenza delle donne nei partiti politici o ai massimi livelli decisionali, non siano raccomandate con la stessa insistenza per le donne disabili e non siano addirittura citate nella presente relazione.
To conclude, I am surprised to note that the techniques of quotas and of positive discrimination, which are widely used by Parliament to, among other things, promote foreigners’ rights within the European Union or female participation in political parties and professional decision-making bodies, are not recommended so strongly for disabled women, or even provided for in this report.