Le esperienze maturate a livello internazionale dimostrano tuttavia che, in primo luogo, la domanda privata di concessioni è piuttosto debole, per cui non si può parlare di una vera e propria concorrenza leale, e, in secondo luogo, che gli offerenti privati non ottengono necessariamente minori sovvenzioni statali e, sotto il profilo qualitativo, non sono necessariamente migliori, ossia più rispettosi dell'utenza, di un offerente pubblico con doti manageriali. Ne discende che il rapporto qualità/prezzi, nel caso di offerenti privati, non è necessariamente migliore.
International experience does, however, show that the private demand for concessions is weak, that there can be no genuine fair competition as a result, that private applicants do not necessarily receive lower national subsidies and neither do they offer better quality, i.e. more consumer-friendly services than a well-managed public undertaking, and that the cost-effectiveness of private undertakings is not therefore necessarily better.